CARITAS è accoglienza e inclusione - DA DIETRO LE SBARRE…ALLA NOSTRA COMUNITÀ
- Redazione Parrocchia San Lorenzo
- 15 mar
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Aggiornamento: 6 giorni fa
Da oltre un anno a questa parte la nostra parrocchia accoglie persone provenienti dal Due Palazzi di Padova le quali – avendo positivamente seguito in carcere un percorso di riscatto personale – sono state ammesse all’esecuzione esterna dell’ultimo periodo della pena, ad esempio con l’affidamento al lavoro o ai domiciliari, e con l’impegno a offrire alla comunità parte del loro tempo sotto forma di lavori socialmente utili.
La nostra parrocchia – coinvolti la Caritas parrocchiale con il nostro parroco don Alessio in particolare – ha risposto senza indugiare alla richiesta della Magistratura di sorveglianza, offrendo una disponibilità piena ad accogliere, segno questo di vicinanza e comprensione nei confronti dei nostri fratelli che hanno sbagliato.
Ed è così che dall’inizio dello scorso anno per alcune mezze giornate la settimana vengono da noi queste persone, in genere mandate dai giudici per un periodo di qualche mese, alle quali offriamo l’opportunità di svolgere quei lavori socialmente utili che vengono loro richiesti.
Sono occupati in lavori di manutenzione e pulizia delle tante strutture di cui siamo dotati, ma anche in varie attività di servizio e di assistenza, come ad esempio durante la Festa di comunità di fine estate.
A seguirli materialmente e a stabilire con loro un rapporto di collaborazione e vicinanza umana tali da farli sentire accolti, se non integrati, nella comunità parrocchiale, ci sono i nostri instancabili e sempre presenti volontarie e volontari della Caritas.
Costoro ben volentieri si prestano anche in tale contesto dall’evidente e profondo significato umano e sociale, con il compito anche di tenere i rapporti con gli operatori di giustizia di riferimento.
Ma c’è anche qualcuno in Caritas che per sostenere umanamente e prospettare un po’ di luce a chi è in carcere, magari solo e abbandonato da tutti, anche dai familiari come purtroppo spesso succede, intrattiene regolarmente una corrispondenza epistolare, veramente il più bel regalo che chi è dietro le sbarre possa ricevere, un ponte con la vita, la speranza, il futuro, “un” futuro, che solo il calore di una persona può dar loro.
Pubblichiamo qui sotto le foto, quale esempio di un lavoro, di com’era e di com’è la recinzione del campo da basket del patronato, recentemente rinnovata da questi nostri amici.
(fp)